Nicola Piana, classe 1989, è da questa stagione l’allenatore dell’under 17 della Calcistica Romanese. Il suo curriculum è di tutto rispetto per un allenatore così giovane, e denota la sua grande passione per il calcio: corsi proposti dal CSI, dall’Atalanta e dalla FIGC, oltre ad aver ottenuto nel febbraio 2020 il patentino da allenatore dilettante regionale UEFA D.
Conosciamolo meglio.

Da allenatore della Fiorita ad allenatore della Romanese. Quali le motivazioni del cambiamento? E quali le differenze?
Sono una persona ambiziosa, che ha sempre voglia di migliorare. La Fiorita, che mi ha fatto crescere e mi ha dato fiducia, è stata un punto di partenza, ma non di arrivo. Da lì è iniziato il percorso che mi ha portato oggi ad essere parte di questa società. Lo reputo la conseguenza del buon lavoro svolto all’interno dell’oratorio.
La più grande differenza che ho trovato, oltre al livello organizzativo ovviamente diverso, è stata la disciplina che hanno i ragazzi e che va loro trasmessa. Un po’ di pioggia non deve fermare chi ha voglia.

Perché proprio la Romanese?
Lo stimolo più interessante di questo passaggio è stata la possibilità di ricreare una solida realtà a livello calcistico a Romano, con giocatori di Romano. Diventare un punto di riferimento per il settore giovanile, evitando la “fuga di talenti”. La Romanese è una sfida, e a me piacciono le sfide.

Domanda inevitabile: il CoVid. Come ha influito sul tuo lavoro?
Il lockdown non ha solo fermato il calcio, ma interrotto i rapporti e le relazioni che stavano nascendo in un gruppo nuovo. Propongo dei lavori a casa: corsa, core stability e stretching, utili per mantenere la forma fisica. La risposta dei ragazzi è molto positiva. Resta comunque il fatto che per me la palla è sempre la cosa principale; non sono grande fan del lavoro a secco.
Sarà bello quando si potrà ricominciare a giocare a calcio e ritornare a divertirsi, magari con una bella prestazione e una vittoria.

Ora, raccontaci di te.
La mia passione principale è sempre stata il calcio, in quest’ultimo anno e mezzo ho seguito corsi e aggiornamenti, ho studiato e letto molto. Ho frequentato corsi di leadership, motivazionali e di intelligenza emotiva, che utilizzo nel mondo del calcio ma che soprattutto mi hanno migliorato a livello umano.
Sono stato anche un animatore dell’oratorio, anzi un istruttore. Ho avuto a che fare con adolescenti e ho cercato sempre di capirli e aiutarli quando necessario. Anche questo mi è servito per creare rapporti all’interno della mia squadra. Il calcio è un sistema complesso fatto di relazioni, in cui la serenità personale influenza molto la resa e l’equilibrio collettivo. Sono affiancato dal mio staff, con cui lavoro da tre anni, e che ringrazio per tutto l’aiuto che mi dà.

Hai fatto molto per migliorarti e non hai lasciato nulla al caso.
In realtà spero di rimanere ignorante a livello calcistico, per restare curioso e con la voglia di imparare sempre.

Grazie Nicola del tuo tempo, buona fortuna per il tuo socratico viaggio all’insegna del so di non sapere.

Martino Probo